Le dimensioni su cui si poggia e si sviluppa l’Amore umano sono profondamente intrecciate ed inscindibili anche in età adulta. Si tratta di quell’alchimia così speciale tra Passione, Affetto e Scelta del partner da permettere alla relazione, ove adeguatamente vissuta ed espressa, di poter durare davvero per tutta la vita.
Mi soffermo ora solo su alcune definizioni di queste tre dimensioni, riservandomi di offrire in seguito considerazioni ulteriori.
PASSIONE
La Passione, forse la più facile da definire e da percepire, è data dall’attrazione fisica forte che si prova verso il partner. E’ ciò che generalmente si vive nella fase dell’innamoramento, quando l’altro è percepito soprattutto attraverso il corpo, il desiderio, il piacere e la ricerca di unione totale. Sono i sensi ad essere fortemente attivi e a spingere a cercare l’altro, a trascorrere tutto il tempo insieme inebriandosene il cuore e la mente. La Passione corrisponde al rapporto romantico e all’espressione sessuale che accompagna tutta la vita della coppia. Si accompagna a tutti i tipi di accettazione di sé e dell’altro che conducono all’esperienza passionale del rapporto d’amore.
AFFETTO
Assieme alla Passione, ben presto compaiono forti sentimenti di Affetto, di benevolenza, di dedizione e di empatia che cominciano a svilupparsi e approfondirsi attraverso il tempo e le narrazioni delle esperienze di vita attuali e passate che la coppia si permette di condividere giorno dopo giorno. L’Affetto è meglio riferibile all’esperienza dell’Intimità, è il senso di essere vicini, in contatto e in stretto rapporto d’amore. E’ il frutto dei sentimenti di vicinanza e di calore tipici di una relazione d’amore. L’empatia è l’ingrediente fondamentale che fa sviluppare intimità nella coppia.
LA SCELTA
Si arriva pian piano, dopo molti successi e fallimenti nella costruzione della sintonia reciproca, ad un coinvolgimento reciproco e ad un’intesa generale così profonda da poter operare la Scelta del partner, cioè la decisione di amare l’altra persona e compromettersi con lei nella relazione d’amore per mantenerla anche a lungo termine. L’altro, conosciuto nei suoi pregi e nelle sue vulnerabilità, presenta tutte le caratteristiche ritenute necessarie per poter costruire e far sviluppare un progetto di vita insieme, cioè di creare una famiglia generando figli e prendendosene cura in modo cooperativo, condividendo valori e stili di vita come coppia coniugale e in aggiunta stili educativi come coppia genitoriale.
DA UNA FASE ALL’ALTRA
Detto ciò, val la pensa di aggiungere che se generalmente, seppur non sempre, l’innamoramento prende origine dall’attrazione fisica, per cui qualche caratteristica del corpo dell’altro diventa preminente e fortemente attrattiva, questo canale è molto importante per permettere il formarsi di un abbozzo di legame, fatto di trasporto dei sensi, di idealizzazione dell’altro, di forte affetto totalizzante che fa vedere l’altro come una creatura praticamente perfetta. Gli incontri tra i due partner si fanno via via più frequenti e la conoscenza reciproca si estende. In questa fase idilliaca, in cui si fanno “cose pazze”, straordinarie, in modo fusionale e assolutizzante, tutto il resto – familiari, amici, lavoro, attività del tempo libero – perdono momentaneamente di interesse. L’investimento affettivo, l’interesse della mente e del cuore è in gran parte impegnato nella relazione amorosa. In questo modo, si crea il legame di attaccamento, in molte delle sue sfaccettature tutto da esplorare mentre ancora la relazione è all’inizio. Tuttavia, senza questa fase inziale di innamoramento, in cui la Passione è determinante, il legame stenterebbe a prendere forma.
La dimensione dell’Affetto, o meglio dell’Intimità,
comincia ad aggiungersi alla prima quando i due partners
iniziano a scoprire le rispettive vulnerabilità.
E’ la fase dei primi litigi, una fase dura, dopo il momento iniziale di grande idealizzazione in cui sembrava di aver conquistato ormai”noi due insieme” il paradiso. E’ una fase frustrante perché comincia a diventare necessario ascoltare le proprie risposte emotive ai limiti del partner, occorre ascoltare i bisogni propri e quelli del partner e valutare la propria disponibilità ad entrare in empatia e cooperare con il partner per il soddisfacimento dei suoi bisogni nella relazione amorosa.
E’ la farse della conoscenza reale dell’altro e di sé nella relazione con l’altro. Si può scoprire di provare una profonda gioia nel prendersi cura dei bisogni dell’altro, accogliendo i suoi limiti e apprezzandone l’umanità. Oppure, può essere una fase dolorosa, poiché accanto alle somiglianze che erano emerse in precedenza, ora emergono le differenze, le rigidità, le spigolosità. Differenze sui valori, sugli stili di vita, le abitudini, che hanno bisogno di essere attentamente conosciute per stabilirne la sostenibilità.
Ecco che, qui, possono emergere problemi importanti, spesso legati alla propria storia di ferite in epoche precoci della vita, nella relazione con le più importanti figure di accudimento (genitori, nonni, ecc.) in seguito alle quali il proprio sviluppo si è arrestato per qualche aspetto ad un’età evolutiva precoce, che influenza in modo negativo la propria percezione di adeguatezza, la propria fiducia di poter stare in piedi sulle proprie gambe.
Accade spesso che pur di salvare il legame d’amore, all’interno del quale ci si accorge ad un livello profondo di sperimentare un notevole disagio, ci si adatta al punto da annullare o rinunciare ad aspetti fondamentali della propria identità. Fare allora attenzione al se e al come i propri Bisogni Relazionali vengano soddisfatti nella relazione con il partner è vitale per valutare presto le reali caratteristiche del rapporto di coppia, in modo da poter intervenire sul nascere e modificare tendenze che se cristallizzate nel tempo potranno creare divisioni ed incomprensioni dolorose quanto deleterie.
“Prevenire è meglio che curare”, recita un vecchio adagio. E come non essere d’accordo?