PSICOTERAPIA DI GRUPPO
Il sapore gustoso del fare cordata
“La chiave di un uomo
si trova negli altri:
è il contatto con il prossimo
quello che ci illumina
su noi stessi,
e da questo contatto
sovente scaturisce
la luce su noi stessi”
(P. Claudel)
La psicoterapia di gruppo è uno spazio in cui le persone si trovano a convidivere difficoltà diverse, analoghi problemi, paure molto diffuse, sentimenti, sensazioni, pensieri o comportamenti che suscitano disagio. Si tratta di vissuti, di esperienze di sé e degli altri rispetto a cui desiderano produrre cambiamenti a cui tengono ma che da tempo faticano ad ottenere nella vita quotidiana con le sole proprie forze.
La particolarità di questo tipo di gruppo è che le persone sperimentano di non essere le sole a vivere un determinato disagio. Scoprire che anche gli altri attraversano difficoltà nelle relazioni con gli altri e con se stesse è già di per sé di grande aiuto, poiché intanto non ci si sente più soli, ma “in cordata”.
Le persone scoprono con sollievo che è normale essere vulnerabili, anzi, che questa è la condizione di ogni essere umano, di ogni realtà del creato. Si scopre che è normale avere delle difficoltà in certi momenti della vita, specie di fronte ad eventi inattesi e che squilibrano precedenti assetti, opinioni o decisioni su di sé, sugli altri e sulla vita.
In questo tipo di gruppo le persone imparano ad accogliere i propri e altrui bisogni in relazione che spesso giacciono inconsapevoli e perciò insoddisfatti da moltissimo tempo, spesso fin dalle epoche più precoci della vita, a causa di decisioni di sopravvivenza inconsapevoli prese per sopravvivere in contesti affettivi ostili o trascuranti.
Spesso, nei gruppi di terapia si sviluppano forti legami di solidarietà e di aiuto reciproco, più profondi ancora di quelli amicali, mentre la comunicazione tra i partecipanti diventa via via più chiara, diretta ed intima.
“Le persone che provano
a vivere da sole
non avranno successo
come esseri umani.
I loro cuori inaridiranno
se non risponderanno ad altri cuori.
Le loro menti si restringeranno
se ascolteranno solo l’eco
dei propri pensieri
senza altra fonte d’ispirazione”.
(P. S.Buck)
Nel lavoro con i gruppi il mio primo obiettivo è fornire a tutti un contesto sicuro, in cui nessuno viene giudicato, criticato, deriso o ferito nel suo valore e nella sua dignità. Lavoro con molta cura a questo primo obiettivo, poiché è solo all’interno di un contesto relazionale in cui ci si sente al sicuro, accolti così come si è, valorizzati, lì ci si può mostrare vulnerabili e bisognosi. L’esperienza che spesso riferiscono i partecipanti a questo tipo di gruppo è di sentir rinascere la fiducia in sé e negli altri, di sentir aumentare la propria tolleranza verso chi sente, pensa o sceglie in modo diverso dal proprio. Altri parlano di quanto sia stato prezioso per loro seguire o partecipare al lavoro di qualcuno nel gruppo, poiché attraverso il lavoro dell’altro hanno scoperto qualche aspetto di sé, una propria risorsa, una propria capacità che non sapevano di avere.
“L’amicizia non biasima
nel momento della difficoltà,
non dice con fredda ragionevolezza:
se tu avessi fatto così o così.
Apre semplicemente le braccia e dice:
non voglio sapere, non giudico,
qui c’e’ un cuore dove puoi riposare”.
(M. von Meysenbug)
Quando lavoro con i gruppi faccio molta attenzione a facilitare lo scambio affettivo e stimolo il sano interesse all’esperienza dell’altro, di cui nessuno sa nulla, a volte la persona stessa sa o ricorda poco di sé. Il metodo dell’indagine sintonizzata all’esperienza dell’altro e ai suoi bisogni è sempre uno strumento potente per promuovere sviluppo di consapevolezza in una modalità profondamente rispettosa l’uno dell’altro.
Infine, il gruppo è soprattutto un luogo meraviglioso in cui costruire tutti insieme la riparazione delle proprie ferite ancora aperte, “in cordata” dicevo. Ognuno infatti dà il proprio contributo di esperienza, di comprensione, di sostegno, di stimolo per far sì che la guarigione profonda si promuova e giunga a pienezza, cioè a ricreare quell’intero di mente e corpo, quel tutto armonioso che ci caratterizzava non solo in potenza al momento in cui siamo venuti al mondo.
Se hai bisogno di un colloquio di valutazione della tua situazione, puoi metterti in contatto con me. Il primo incontro è gratuito. Se poi vuoi proseguire, avremo allora qualche incontro preliminare in cui preparare il tuo inserimento nel gruppo.
“La regola d’oro del comportamento
è la tolleranza reciproca,
perché noi non penseremo mai
tutti allo stesso modo;
noi non vedremo altro che
una parte della verità
e da differenti punti di vista”.
(M. Gandhi)